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06/02/14

Verso il tramonto

Lungi da quel giorno
del tuo triste trapasso,
ora torno silente
stanco e canuto
a rivedere il tempo
in cui sono cresciuto
contento al tuo fianco.
Allora felice
sorridente seguivi,
il mio incerto cammino
nell'umano sentiero,
con sguardo fugace
ognor mi dicevi:
"Non avere premura,
chè tacita scorre
l'età della vita...
Solo il bene e l'amore
ci sostengono il petto."
E così d'istinto
le crudeltà del mondo
silente mi hai mostrato
facendomi uomo,
dandomi regole,
saggi principi,
precetti di fede,
di giustizia e onestà
che silente nutrivi
da sempre nell'alma...
Mi hai reso libero
d'ogni umano rigore
col tuo umile agire,
e velato nel porgere
la mano a chi soffre,
a chi fame patisce,
e a chi cerca conforto
nell'altrui bontà.
Allora non capivo...
Ma solo nel tempo,
in cui lenti fluiscono
i sogni della vita,
gli occhi ho aperto
e lentamente ho capito......
Tutto ciò che tenevi
nell'alma celato
nel petto fecondo,
col tuo modo d'agire,
in me hai versato
da quell'ara d'Amore
ch'era la tua vita.
E pur tra gli affanni,
che t'angosciavano
l'esistenza,
un disegno seguivi
per rendere civile
il mio degno avvenire.
Allora non capivo....
Ma pure oggi sento
arrivare all'udito,
da un'eco lontana
la tua voce suadente,
che paziente m'addita
il giusto cammino
per seguire le tue orme,
non sprecando i tesori
che mi hai lasciato.
E ricordando
il tuo volto,
assieme a quello
di mia madre
spero un dì d'incontrarvi
sulla vetta del monte,
per godere quella pace
da me tanto bramata
nel tenero affetto
che mi hai donato.


Vincenzo Galvagno

Grazie zio!