Certo che nella vita non ci si abitua mai alle sorprese. Non che sia una sorpresa sentire persone della mia età che ancora oggi (nel 2012!!!) toccano i livelli più bassi di educazione e rispetto. Eppure è così mi stupisco ancora. Non riesco a crederci e faccio fatica pure a digerirlo.
Chissà come si deve essere sentito Gesù davanti a chi lo insultava, a chi bestemmiava il nome di Suo Padre... quando persino sulla croce chi condivideva la stessa sorte ha preferito spendere le sue energie per prendersela con Lui anzichè gioire per avere una possibilità più unica che rara di trovarsi accanto all'unico vero Dio in grado di poterlo riconciliare con una vita fatta di errori e crimini.
Chissà se anche a Gesù è venuto un moto di "stizza" per la stupidità umana che non perde occasione per farsi e far del male.
Credo che al posto di Gesù nessuno avrebbe pensato che ne valesse la pena sacrificarsi per delle creature tanto idiote da non riconoscere l'opportunità e il privilegio di poter vedere, toccare, sentire e persino morire con il Signore accanto. Con la certezza matematica che in quell'Uomo non esiste morte ma vita eterna.
In quanti avrebbero detto "Va beh, sai che c'è? Non ne vale la pena"
Ma Gesù non solo ha accettato di morire da "sfigato" ha persino accettato che glielo si dicesse in faccia. E non per masochismo o per chissà quale perverso meccanismo psicologico. Ha dimostrato che passando da lì, da quella serie orribili di eventi la gloria di Dio si rivelasse in tutta la sua potenza.
Oggi sono fiera di piegare le mie ginocchia davanti a quella croce. Oggi ambisco a diventare "sfigata" la metà di quello che è stato Lui. Il motivo è semplice. Spero un giorno che Gesù possa dire anche a me quanto ha detto al buon ladrone:
«In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».