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22/09/12

Il paradiso? Un posto per raccomandati!

Da sempre ci spremiamo le meningi per capire cosa fare o non fare per entrare nel "Regno dei cieli".

Accettare inermi le sofferenze senza alcuna lamentela, mettere insieme pezzi di esistenza che ci hanno prosciugato le forze fisiche, mentali e spirituali, contare quanti amici, parenti e conoscenti sono stati bene "grazie" al nostro provvidenziale intervento.

Iniziamo così più o meno inconsciamente a tenere il conto di tutte le nostre "buone azioni e intenzioni" pensando che al momento più opportuno potranno esserci utili a superare i cancelli di selezione per la Vita Eterna.

Così una volta davanti a quel cancello, in fila per due (perchè si sa che a Dio piacciono le coppie) impazienti di riscuotere il "giusto" premio, potremmo finalmente veder ripagati i nostri sforzi.

Succede però che mentre siamo in fila, qualcuno ci passi davanti. E vabbè, pensi, quello lì ha una lista più lunga e sostanziosa.. è giusto così. Ma guardando bene ti accorgi che non solo non ha una lista lunga e sostanziosa di buone azioni, ha persino l'aria scocciata di chi in fila non ci vorrebbe nemmeno stare.

Diamine! Che storia è questa? Hai aspettato una vita intera per goderti il fatidico momento in cui ti si aprono le porte del cielo e, guarda un po', quello che non ne ha mai voluto sapere niente, che nemmeno gli aveva mai sfiorato per la testa l'idea di un Dio se non quando doveva insultarlo per una partita persa della sua squadra del cuore, ecco proprio lui, è lì DAVANTI a te per prendersi un posto in un luogo che non ha mai voluto nè cercato.

Tutto questo è profondamente ingiusto. Guardi la tua lista... controlli se hai inserito qualche buona azione di troppo (sai magari non sei stato così obbiettivo quando l'hai redatta), ma no... è tutto in regola. Niente di quello che hai scritto è falso. E mentre controlli e ricerchi di continuo si avvicina a te una signora singolare.

Ha un foglietto in mano, sembra un post it. E su quel post it c'è scritto una cosa sola "Ho pregato perchè mio figlio, nonostante sia un ateo convinto, nonostante abbia un pessimo carattere e nonostante Ti bestemmiasse di continuo, fosse accolto nel Tuo Regno".

Allora parli con quella signora e le chiedi: "scusi, ma lei ha un bigliettino con una buona azione ed è qui in fila anche lei?" e lei con il più bel sorriso di cui è capace ti risponde :" si tesoro!" e tu replichi "ma scusi, com'è possibile? Io pensavo che alle selezioni guardassero la quantità delle buone azioni, vede... ho qui la mia lista. Certo non è lunga però ho cercato di fare del mio meglio". A quel punto la signora con una rapida di alzata di occhi al cielo tende la mano "mostrami la tua lista" dice e tu gliela porgi "Vedi ... è strano che tu mi chieda come mai io sia qui!" "Cioè? Perchè è strano?" "Questa lista dice che TU mi hai raccomandato per entrare nel Regno dei cieli".
Incominci a confonderti e riprendi in mano la tua lista. La scorri finchè trovi "Ho pregato per i più piccoli in spirito affidandoli alla Misericordia del Signore".
Allora finalmente capisci che la signora ha ragione. Capisci che la tua lista è inutile perchè in Paradiso ci si entra per raccomandazione!
E allora capisci anche come non ci sia una raccomandazione più valida di quella della nostra Madre Celeste per ogni uomo della Chiesa del Risorto.
Capisci che il senso delle buone azioni e buone intenzioni non è quello di "meritarci il Regno dei cieli" ma quello di non deludere chi ci vuole così bene da garantirci un posto a prescindere delle nostre capacità.


A volte basta un libro

E' passata l'estate, e tra piscina, mare e cocktail di aperitivo ci inserisci una lettura leggera e scorrevole.

E' capitato quest'anno che prima di partire (ma proprio prima eh...), mentre giravo per i reparti del centro commerciale, mi viene in mente che nella mia valigia manca qualcosa. Un libro. Eggià perchè per quanto assurdamente ai tempi delle elementari, medie o superiori odiavo tutto quello che si dovesse leggere su pagine rilegate, ho riscoperto il piacere di immergersi nelle parole di un libro.

Non me ne voglia il mio amico ma il libro che gli ho regalato (più per un banale motivo di titolo in corrispondenza al suo nome che per il suo contenuto che ignoravo fino a quando non l'ho preso in mano) e che mi sono fatta prestare dopo che lo avesse letto, purtroppo non va... non prende proprio.

Ci ho provato più volte a continuare la lettura una pagina dietro l'altra... ma si vede proprio che la noia ha la meglio.
Così ho pensato di vedere di trovare un libro che potesse permettermi qualche ritaglio di spensierata lettura sotto l'ombrellone estivo.
Inutile dire che sono incappata nelle Cinquanta Sfumature di grigio. Del tutto ignara di quello mi aspettava (ve l'ho detto il libro l'ho preso al centro commerciale forse un giorno prima di partire), fidandomi (ahimè) del fatto che fosse tra i più venduti (mi son detta quantomeno si fa leggere) l'ho preso.

Beh la storia non ve la racconto in quanto sicuramente la conoscete. Devo dire che la leggerezza del libro e la storiella d'amore twilight style (che per inciso non mi dispiace affatto) versione "erotica" (e sono magnanima) ha avuto quanto meno il vantaggio di poter sparlare di qualcosa con le mie amiche e farmi fare qualche risata sul come un libro del genere possa essere considerato "quelle che tutte le donne vogliono" (e se ci crede l'autrice è così per forza eh!).

Curioso tuttavia come il tema della "sottomissione" mi abbia portato poi a voler prendere in biblioteca un libro di tutt'altro calibro e spessore: Sposati e sii sottomessa di Costanza Miriano.

E davvero ragazzi qui c'è da alzare le mani. Non ho ancora finito di leggerlo e già sento che mi mancherà ogni parola di questa "Pratica estrema per donne senza paura".

Illuminante, stravolgente e di una potenza spirituale fantastica! Certo nulla a che vedere con la sottomissione sadomasochista!

... ehmm.. sono passati due giorni da quando avevo iniziato a scrivere questo post... ebbene gente: l'ho finito!

Confermo l'illuminazione e lo stravolgimento!

Eh si! E' proprio una pratica per donne senza paura! (Mi chiedo se davvero ne esistano?! A quanto pare più di quelle che pensavo a cominciare dalla mia cara mamma!).

Quando la strada è segnata non ti resta che seguirla e vedere dove ti porta. Ho come la netta sensazione che lo spettacolo alla meta valga lo sforzo.... a certe sensazioni non si può certo dire di no!

A volte basta un libro per ricondurti su quella strada e desiderare con tutta te stessa di non volerne più esserne trascinata fuori. Basta un libro letto per caso per innescare il passo che ti ricondurrà esattamente là dove fin dall'inizio volevi andare.




19/09/12

Il mondo dei "Tutti uguali"

Non so voi, personalmente non mi è mai piaciuto sentirmi considerata "uguale" ad un'altra persona.

Molti direbbero che è così perchè tutti vogliamo sentirci "speciali". Può darsi che sia così, ma mi chiedo se è sbagliato volersi sentire speciali.

Oggi se parli con chiunque non finisci più di sentire questa frase "siamo tutti uguali". Inizi allora a chiederti se sei tu ad avere problemi di adattamento o se invece qualcosa dentro di te spinge tanto nel contrariare quest'affermazione perchè in effetti è stupida come pensi.

Uomini uguali alle donne, bambini uguali agli adulti (o viceversa il più delle volte), matrimoni uguali a coppie di fatto, relazioni omosessuali uguali a relazioni etero. Ma è reale questa ugualianza? O è solo una bella maschera per coprire la paura di accogliere qualcosa o qualcuno di diverso da noi?

Davvero è meglio l'appiattimento delle differenze piuttosto che il rispetto di queste?

Certo è più difficile sforzarsi di accettare qualcosa che non comprendiamo completamente, molto meglio far finta che non ci siano diversità.
Così da non dover nemmeno fare la scelta di seguire una strada piuttosto che un altra... perchè "tanto sono tutte uguali, tutte degne, tutte buone".

C'è un film a tal proposito che mi viene in mente con un titolo eloquente: Diverso da chi?... Mi piacerebbe tanto vederne uno intitolato "Uguale a chi?".

Chissà se prenderemo mai il coraggio di buttare la maschera, guardare in faccia la nostra paura di approcciare all'altro sapendolo diverso da noi ma sapendo anche che è la nostra migliore occasione di amore e di crescita.



18/09/12

Fermati e centra il problema

Vi capita mai di non sapere esattamente quello che vi turba?

Per quanto vi sforziate attribuendo questa sensazione a qualcosa in particolare, fate acqua da tutte le parti e finite con il desistere pensando che questo turbamento passerà con il tempo.
Il che è il più delle volte la cosa migliore da fare perchè spesso l'umore è qualcosa che dipende da fattori che non possiamo controllare e spesso è inutile perdere troppo tempo in uno stato d'animo che magari è dettato solo dal fatto che fuori piove e che un momento di noia ci fa pensare alle condizioni del tempo un po' insistentemente.

A volte però questo stato d'animo si accampa nel vostro cuore per un tempo che non è racchiuso nelle parentesi di una giornata uggiosa o un momento di noia. E' uno stato d'animo che si protrae nei giorni e che se è lì è per segnalarci che qualcosa non va e che dovremmo soffermarci si a capire di cosa si tratta.

Ignorare di avere un problema lo ingigantisce a dismisura e lo rende più complicato da risolvere. A volte però ci devi proprio sbattere il naso in modo da fermarti e finalmente guardarlo negli occhi.

Quando questo accade non smettere di guardarlo. Osservalo bene, cerca di capirne i contorni e analizza tutto ciò che ti riesce. Ora hai davanti il mostro che attanaglia il tuo animo. Non pensare di scavalcarlo perchè ti starà dietro fin quando non ti deciderai a volerlo far fuori.

Non serve mettersi davanti alla montagna pensando di voler essere già in cima, pensa al primo passo e poi a quello dopo. Inizia a combatterlo e inizia il processo che ti porterà a tornar sereno prima di quanto tu non immagini.





13/09/12

Sulle ali del vento


Chi di voi non è mai andato a farsi una pedalata?

Quante cose possono accadere in un azione così semplice e banale Beh vi racconterò cosa è accaduto a me.

Stamattina andata a fare un colloquio presso un agenzia interinale (e si... purtroppo sono rientrata tra i disoccupati da fine luglio).

Confesso che l'idea di recarmi presso queste agenzie è tutt'altro che piacevole.

La sensazione è sempre quella del "numero" a cui andrai a far parte e l'inutilità di andarci dal momento che ormai penso siano persino siano superate dai numerosi siti di annunci di lavoro.

L'idea della bici era partita già da ieri sera. Mi entusiasmava perchè potevo farmi una bella pedalata da sola attraversando la martesana che durante il giorno gode il privilegio del non sovraffollamento di persone.

Certo c'era la solita parte di me che già si vedeva svogliata di doversi fare quanti? 3 km in bici. Pensavo al tempo che ieri non aveva proprio una bella accoglienza a chi si volesse mettere su una due ruote e l'uso della macchina molto più veloce si è spinta al punto da decidere di prendere una decisione definitiva la mattina dopo.

Così mi sono svegliata, mi sono vestita e il sole mi ha fatto un bel sorriso di benvenuto il che il piacere della pedalata ha preso il sopravvento.

Dovevo arrivare a Cernusco più o meno all'altezza della metropolitana, così ho pensato di sfruttare il mio ipertecnologico smarphone per vedere più o meno a che altezza dovevo uscire dalla martesana per arrivare a destinazione.

Prendo così la mia due ruote, una pompata alle gomme e in sella mi avvio.

Durante la pedalata penso a quanto amo questi momenti dove, in solitudine e accompagnata dalla brezza dell'aria, riesco ad immergermi nei miei pensieri. Riesco a vagare con la mente e posso sfruttare la quiete e la solitudine per parlare con Dio a modo mio. E' come averlo accanto e parlarci in qualche modo "fisicamente".

In una buona mezz'oretta raggiungo il posto e faccio l'inutile colloquio con la ragazza dell'agenzia. Sono abbastanza soddisfatta. Per quanto insignificante sia il tentativo è sempre un sasso buttato in un mare. Chissà che acque sarà in grado di smuovere.

Quindi mi appresto a tornare indietro e ricomincio ad immergermi in quel fiume di pensieri che scorrono nella mia mente.

Viene fuori un flusso che ha continuato ad accompagnarmi per tutto il viaggio di ritorno: pensavo a me e a quanto sia una persona estremamente pigra che tuttavia adora quello che si rivela dopo la fatica per raggiungere un obbiettivo. Pensavo mentre pedalavo a come in effetti si sposa bene il parallelismo con quello che stavo facendo e  soprattutto mentre lo stavo facendo.

Una strada, da sola, con la fatica nelle gambe, qualche punto in salita e con il vento che a tratti rallenta il tuo ritmo. Avete presente no? Quante volte ci si ritrova in questo stato nel corso della propria vita.

Nel mentre ti pervade quella voglia di fermarti, prendere fiato, allora vorresti sederti pensando di farlo per goderti l'ambiente ma in realtà sapendo bene che il tuo unico scopo è quello di smettere di fare fatica. E in effetti lo spettacolo ai tuoi occhi merita di essere immortalato in qualche breve pausa. Ma no... non stai pendando ad una pausa breve... in realtà quella pausa vorresti durasse il più a lungo possibile. Vorrei fermare il tempo e non dover più pedalare per tornare a casa. Vorresti essere già a casa, vorresti che quel luogo fosse la tua casa. Ma sai che così non è.

Mentalmente allora cerchi di farti forza e di trovare l'appiglio per continuare a pedalare. Ti convinci che quella voglia posticiperà solamente lo sforzo, che comunque è lì ad attenderti e a farti storcere il naso.

Poi si aggiunge il vento che ti oppone resistenza, i muscoli addormentati si fanno sentire, richiamano la tua attenzione e richiamano il tuo desiderio precedente che hai appena messo da parte. Fortunatamente il richiamo è  debole e puoi benissimo ignorarlo perchè all'improvviso inizi a sentire il gusto di una conquista più grande.

Così continui a pedalare e senti che quell'indolenzimento è il sintomo di un risveglio, senti che quel vento è necessario perchè tu possa percepirlo, senti che quel vento che prima ti infastidiva adesso non è più qualcosa contro cui lottare, ma qualcosa che devi sfruttare per gustare pienamente quel risveglio.

Così senti lo sforzo, e senti la reazione dei tuoi muscoli alla tua volontà e in poco tempo il percorso è terminato. Il vento non soffia più contro di te. E' fermo. I muscoli sono vivi e frementi e tu ti giri...

ti guardi indietro e i ricordi sono ancora vividi e ben definiti. Ricordi quel percorso fatto di strade in salita, quel vento contro fastidioso e testardo e ricordi i muscoli indolenziti. Ricordi la sensazione immersione nei tuoi pensieri, ricordi la fatica e ricordi il risveglio.

E ora sei a casa.

Hai acquisito nuove sensazioni, emozioni, hai la soddisfazione del movimento e hai imparato ancora una volta che il tuo potenziale è solo da mettere in moto, da sfruttare... ma soprattutto che c'è.

Era questa la conquista che avevi intuito durante il percorso. Ora la vedi e la tocchi con mano e ti senti rinfrancato e il tempo trascorso è volato.

Dopo aver riposto la bici ti avvi verso casa e senti che la direzione del vento è cambiata. Adesso quel vento che prima sentivi come un ostacolo, ti sta cullando e accompagnando a quel riposo che le tue gambe richiedono.

Ora quel vento ti culla e ti sembra di volare ... ora sei sulle sue Ali...

E all'improvviso realizzi che quelle sono le Sue mani. Le mani di quel Dio che prima ti ha modellato, ti ha forgiato e ora ti solleva al punto che puoi davvero sentirti come se fossi al Suo fianco.

Oggi un amico mi ha scritto testuali parole:

"La buona novella è che se Dio nutre gli uccelli del cielo vuoi che non si preoccupi di noi che valiamo di più?"

Beh amico mio se questo non è prendersi cura di me non so che altro lo sia!