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11/05/14

Alla mia mamma

In questo giorno dove si festeggia la mamma non posso che omaggiarti svelandoti il mio cuore, perchè attraverso i miei occhi tu possa vederti e riconoscerti come dono del cielo.

Ti guardo e quello che vedo non è un viso provato dal tempo, dei capelli bianchi che incontrollabili non trovano una forma ben definita, nè vedo un corpo che poco esprime quell'idea di femminilità tipica dei nostri giorni.

No, non vedono questo i miei occhi... nonostante il tuo sguardo si mostra imbarazzato quando ti dico che sei bella.

Quello che i miei occhi vedono quando guardo il tuo volto sono i tuoi occhi pieni di amore che mi guardano, cercano il mio sorriso, il mio abbraccio, sono le tue labbra che pronunciano il mio nome, che mi avvolge in un calore immenso facendomi sentire me per davvero.

Ogni volta che ti abbraccio o che ti do un bacio le mie mani e le mie labbra riconoscono il corpo che mi ha portato in grembo, riconoscono il corpo che mi ha sorretto mentre cadevo e che è sempre stato la mia roccia sulla quale sentirmi al sicuro.

Ho capito tardi nella mia vita quanto desiderassi somigliarti, quanto volessi acquisire per eredità legittima la metà della tua dolcezza, della tua forza e della tua speranza.

Nei tuoi difetti sono riuscita a perdonare i miei, nelle tue qualità a misurare le mie e quanto di più bello mi hai donato è stata la tua fede così palpabile che nulla ha mai preteso di essere la perfezione ma che non hai mai nascosto nè imposto e che oggi mi permette di avere un assaggio della bellezza della maternità di Maria la Madre del mio Signore che è anche la nostra.

A tanto amore non si può non rispondere se non con il tentativo di restituirne almeno una parte consistente ... per quello che ci è concesso fare.

Grazie mamma per tutto questo.

Ti voglio davvero un bene dell'anima!

Giusy

06/02/14

Verso il tramonto

Lungi da quel giorno
del tuo triste trapasso,
ora torno silente
stanco e canuto
a rivedere il tempo
in cui sono cresciuto
contento al tuo fianco.
Allora felice
sorridente seguivi,
il mio incerto cammino
nell'umano sentiero,
con sguardo fugace
ognor mi dicevi:
"Non avere premura,
chè tacita scorre
l'età della vita...
Solo il bene e l'amore
ci sostengono il petto."
E così d'istinto
le crudeltà del mondo
silente mi hai mostrato
facendomi uomo,
dandomi regole,
saggi principi,
precetti di fede,
di giustizia e onestà
che silente nutrivi
da sempre nell'alma...
Mi hai reso libero
d'ogni umano rigore
col tuo umile agire,
e velato nel porgere
la mano a chi soffre,
a chi fame patisce,
e a chi cerca conforto
nell'altrui bontà.
Allora non capivo...
Ma solo nel tempo,
in cui lenti fluiscono
i sogni della vita,
gli occhi ho aperto
e lentamente ho capito......
Tutto ciò che tenevi
nell'alma celato
nel petto fecondo,
col tuo modo d'agire,
in me hai versato
da quell'ara d'Amore
ch'era la tua vita.
E pur tra gli affanni,
che t'angosciavano
l'esistenza,
un disegno seguivi
per rendere civile
il mio degno avvenire.
Allora non capivo....
Ma pure oggi sento
arrivare all'udito,
da un'eco lontana
la tua voce suadente,
che paziente m'addita
il giusto cammino
per seguire le tue orme,
non sprecando i tesori
che mi hai lasciato.
E ricordando
il tuo volto,
assieme a quello
di mia madre
spero un dì d'incontrarvi
sulla vetta del monte,
per godere quella pace
da me tanto bramata
nel tenero affetto
che mi hai donato.


Vincenzo Galvagno

Grazie zio!

02/03/13

Tempi duri

Sono passati un paio di mesi dall'ultima volta che scrissi qua.
In due mesi ne sono successe di cose...
E' caduto un governo, si è dimesso un Papa.
A distanza di un anno mi vien da pensare a come la tragedia che vide la nave Costa Concordia  fosse una sorta di "segnale" dei tempi che si sarebbero susseguiti.

E sembra proprio che la concordia sia affondata dal quel 14 gennaio sempre più.
Disgregazione dei cuori ... è quanto più al momento continua a saltarmi agli occhi.
Mi spaventa non poco l'attuale situazione e la paura che in pochi abbiano intuito un piano letteralmente diabolico di mandare in macerie il mondo mi terrorizza ancora di più.

Auspico con tutto il cuore che il Signore tenda la sua mano per l'ennesima volta a recuperarci dal baratro della discordia e della divisione che porta all'individualismo, che porta alla paura e alla diffidenza.

A cominciare dall'elezione del nuovo Papa che ci permetta di rialzare gli occhi a quell'orizzonte sempre più coperto di nubi che non lascia intravedere il sole che si cela dietro.